Biografia - Innocento

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Biografia

Innocenzo Pennacchia nacque a Sonnino (LT) il 2 aprile 1919, da Francesco Pennacchia e Maria Musilli, una famiglia di origine contadina, che sacrifìcò i propri averi per pagargli gli studi presso il collegio dei Missionari del preziosissimo sangue ad Albano nel 1938, dove iniziò a studiare per prendere gli ordini sacerdotali. Successivamente si trasferì nel collegio di Alatri e poi di Veroli, dove per mantenersi agli studi svolse il ruolo di prefetto, aiutando gli alunni nelle attività scolastiche. Il 28 gennaio 1942 venne chiamato alle armi, all'età di 23 anni, dopo aver effettuato due rinvii militari “per motivi di studio”; venne arruolato nella compagnia del genio pontieri e a giugno dello stesso anno partì per il Montenegro, dove rimase fino al giorno dell‘armistizio. Conseguì il diploma magistrale, mentre era di leva nel Montenegro, in seguito ad un periodo di licenza, dal 13 gennaio al 5 aprile 1943. Dopo l'8 settembre 1943 si arrese ai tedeschi con tutto il suo reggimento e da qui ebbe inizio la sua odissea come prigioniero. Dopo il rimpatrio nel 1946, divenne docente presso la scuola primaria di Sonnino nella quale insegnó per oltre 30 anni. Nel 1947 si sposò con Italia Sacchetti da cui ebbe, l'11 giugno 1954, il figlio Tommaso. Nel 1954, per 10 anni gli venne affidata dal Provveditore la direzione del Centro di Lettura e di Informazione di Sonnino, istituito in sostituzione della biblioteca di cui il paese era sprovvisto. Nel 1962 in occasione della venuta a Sonnino della Radio-Squadra, stiló il programma di interventi e scrisse un'opera dialettale dal titolo "Alla fontana” che fece recitare ad alcuni dei suoi alunni. Pubblicò nel 1993 una raccolta di poesie scritte durante gli anni di prigionia in Jugoslavia dal titolo "Fiori amari", per la quale ottenne un premio letterario. La sua ultima opera fu la raccolta di poesie, scenette, stornelli, aneddoti del paese in dialetto e altri scritti di natura etnografica, filologica e culturale "Sonnino a primavera ", pubblicata nel 2003. Insieme a questa edizione, allegó un CD con la registrazione della trasmissione della Radio Squadra (1962), una ricerca sulla Festa delle Torce e l’esecuzione di un fisarmonicista sonninese dell’epoca. Morì il 28 agosto 2008.Il Maestro Innocenzo ha svolto un ruolo di trasmissione culturale e civica per diverse generazioni di sonninesi. Insieme ad altri insegnanti, ha istituito la Festa dell’Albero, un invito a sensibilizzare la cittadinanza alla tutela e cura dell’ambiente. Attraverso il Centro di Lettura e di Informazione ha reso alla portata di tutti l’accesso alla Cultura, programmando eventi e anniversari di grandi autori, coinvolgendo nelle celebrazioni anche i piccoli cittadini. Nel suo impegno politico, fu sempre riconosciuto come un uomo di grande onestà e umanità. Attento alle tradizioni e alla cultura popolare, ha raccolto con minuziosa cura le tracce del substrato antico allora vivo nelle parole e le gesta dei suoi concittadini. Appassionato di pedagogia, elaborò un’Antologia, inedita, strutturata in ordine alfabetico, dei valori e principi di vita che aveva a cuore di trasmettere alle generazioni future.
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